Siamo pronti. Abbiamo parlato di moda, di cultura, del valore dell’integrazione e dell’energia che può generare un incontro tra realtà diversissime tra loro. Sapete chi è Drusilla, cosa fa e perché ha scelto di esprimersi attraverso i suoi abiti. Esatto, mancano proprio loro: gli abiti.
Dopo essere migrati in Giappone e poi in Cina alla ricerca delle fonti che hanno ispirato la stilista, vediamo finalmente un primo assaggio di un abito che farà parte della nuova collezione.
A differenza degli abiti della prima collezione di Drusilla, ognuno dei quali era ispirato e dedicato alle donne che hanno fatto la storia, Drusilla ha optato per delle stoffe africane in una prevalenza di cotone nero classico così da sovvertire l’ordine di importanza. Emerge finalmente l’aspetto più dark di questa stilista che non smette di sorprenderci.
Tramite delle insolite combinazioni di immaginari esotici anche molto lontani tra loro, Drusilla riesce ad ottenere un effetto onorifico anzitutto ai fini dell’eleganza e della sensualità del corpo femminile.
Non è un caso, infatti, che in questo abito la stilista lidense abbia scelto di lasciare scoperta la schiena tramite uno lungo spacco.
Pare quindi che Drusilla abbia preso le distanza dalla creazione di abiti tendenzialmente concentrati sulla parte frontale, a vantaggio di uno stile sensuale ma decisamente elegante.
Dopotutto Melting Pot è questo: una combinazione vincente!
[Foto di Riccardo Riande; MUA: Micaela Barbarossa]